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Rocca Priora, i giovani e lo sport

È il comune più elevato dei Castelli Romani con i suoi 768 metri di altitudine. 12 mila abitanti e un clima particolarmente rigido. Dove oggi sorge Rocca Priora molti storici hanno individuato un antico centro latino, forse presente già da prime del 468 a.C. Nel III secolo, venne costruita qui una villa romana. Nel corso della storia Rocca Priora ha vissuto diversi cambiamenti ed eventi, ma in tempi recenti l’attività fisica ha ottenuto una centralità sempre maggiore.
Lo sport più popolare è il calcio, con il Rocca Priora che attualmente milita in Eccellenza, ma anche altre discipline sono particolarmente apprezzata: danza, ginnastica ritmica e atletica.

La Polisportiva

«Abbiamo sia il settore giovanile che l’agonistica. Mediamente contiamo circa 60 bambini per squadra». Marco Rosola è il presidente della Polisportiva Rocca Priora. «Da qualche anno, a causa di un infortunio che mi ha costretto a lasciare la corsa, sono passato alla bicicletta e ho trasformato la società in polisportiva inserendola come attività. Per ora è un progetto quasi amatoriale, ma noi lo facciamo anche per stare insieme. Questo cambiamento mi ha fatto entrare in contatto con tante persone nuove. Vicino alla pista stanno costruendo una scuola per l’infanzia» prosegue il presidente «hanno scelto di ricostruire qui per la centralità del luogo ma anche perché così i ragazzi potranno utilizzare il nostro impianto. Ora anche noi, grazie al Pnrr, vogliamo ristrutturare l’impianto ampliando la pista per renderla a 8 corsie».

Le discipline principali

«A Rocca Priora si praticano attività diverse con ottimi risultati: nella danza per esempio c’è la Lucy dance di cui sento parlare un gran bene, è quotata anche a livello nazionale per i numeri che ha. Nella ginnastica artistica c’è la Gym Point 1984 che ha cresciuto Marco Lodadio, che è un campione olimpico. Poiché la società la gestisce la sua famiglia, lui viene spesso. Vedere i ragazzi che possono interagire con un campione è un orgoglio per noi» continua Marco Rosola «così nel calcio, che qui ha molti seguaci: fino a pochi anni fa la squadra era in gestione a Marco Amelia e la famiglia. Ora lui fa l’allenatore altrove, ma la sua casa familiare è qui. Quando c’era, era bello vederlo in campo a insegnare ai ragazzi, lui che è stato in quell’Italia campione del mondo! Tanti giovani fanno arti marziali, ma se posso vorrei sottolineare un piccolo difetto della nostra città» conclude «cioè la mancanza di un campo al coperto. Tanti dei nostri giovani sono costretti ad andare nei paesi vicini per giocare a basket e pallavolo, per me è un peccato che non possano avere una loro identità. Speriamo che presto il palazzetto possa essere realizzato».

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